mercoledì 23 febbraio 2011

Trasformarsi con Trasformat (aka fatti non foste per viver come brut(t)i)



"A che ora vengo quindi?"
"Boh passa adesso che beviamo 'na birretta."
"Va bon. Va che non posso tornar storna che domani ho la sveglia alle cinque."
"Tranqui. Muoviti invece che son già quasi le otto."

Ho potuto notare che le peggiori cose le scopro sempre in tempi non sospetti.
Questa sera, anche se ne sono ancora del tutto ignara, sto per percorrere l'ennesimo gradino verso il basso raggiunto dalla televisione del Bel Paese.

"No dai Max, la rossa da mezzo non ce la posso fare. Ho mangiato solo minestra. Sono povera di calorie e piena d'acqua"
"Es non rompere il cazzo e bevi. Tanto lo sai anche tu che la finisci."

E apriamo 'sta birra.
Come ogni italiano medio che si rispetti, ci sistemiamo in cucina dove accendiamo la luce, la TV, prendiamo posto a sedere e ci scambiamo le ultime novità.
Con grande sollievo scopro che non sono la sola a non avere storie pruriginose da raccontare e che le sessioni d'esame piallano sistematicamente la vita a tutti.
Superata la fase di aggiornamento privato -causa esaurimento rapido dei discorsi- e quella di pubblica attualità -causa esaurimento rapido dei cerebri- l'attenzione si abbassa e, tra una battuta e l'altra, stronzeggiare davanti alla tivvù diventa passo obbligato.
Siamo inghiottiti dalle tette della Cipriani.
Mentre si dimena scomposta al fianco di una creaturina malefica che riproduce l'alterego di Papi, noto con amarezza che la lunghezza delle gambe, legata in modo proporzionalmente diretto alla circonferenza seno, è in rapporto drammaticamente inverso al fattore QI.
Papi, impietoso, non lascia il tempo di somatizzare la tristezza che mi ha pervaso e introduce l'ultima manche.
Non va bene, vi resta da vedere troppo poco. Metto in pausa e vi do qualche imbeccata.
Stiamo parlando di 'Trasformat' l'ennesimo programma spazzatura partorito dal genio di Enrico Papi.
Degno erede del precedente "La Pupa e il Secchione", va in onda indisturbato su Italia Uno dal 9 novembre 2010 nella fascia oraria dell'access prime time. Per intenderci quella con il maggior numero, e più eterogeneo, di telespettatori.
Il programma, diviso in tre giocate, verte fondamentalmente sul riconoscimento di celebrities più o meno nostrane modificate con Photoshop da chi (gli autori) con forte probabilità non sa usarlo.
Non sai riconoscerli? Inaccettabile, PERDI UNA VITA.
Ad ogni buon conto, se si volesse fare una stima dei personaggi più prontamente riconosciuti, i primi posti sono senza dubbio occupati da soubrette e calciatori mentre agli ultimi, avvolti da un velo di mistero, troviamo politici e giornalisti.
Dai suoi esordi il programma ha già subito una variazione nel suo entourage. A Katia Follesa (da Zelig), che rivestiva la figura della bruttarella simpaticona, e a Raffaella Fico (da...mboh Grande Fratello?), che rivestiva la contrapposta figura della figona muta, si è sostituita Francesca Cipriani (udite udite!direttamente da "La Pupa e il Secchione"!) la più becera fusione di due figure già di per sè inutili.
Senza dare ulteriori pareri di merito, è d'uopo soffermarsi per un istante sui concorrenti : se pensavate di trovare con loro un po' di requie al vostro senso di inadeguatezza estetico vi sbagliavate, sarete anche stavolta frust(r)ati.
CERCASI SOLO BELLA PRESENZA.
Il brutto, come l'ordinario, non è ammesso.
Stai a casa, guarda, soffri, impara e ripeti con me: non sei degno.
Il tutto si svolge su un fondale di silenti gggiòvani imberbi che assorbono e sognano. Una sfavillante carriera televisiva per foraggiarsi il silicone per le donne e un brillante futuro calcistico per foraggiarsi le donne al silicone per gli uomini.
Ora torniamo pure all'ultima manche.
'FACCE DA CUBO'. Giuro, non scherzo. Facce da cubo.

"Max ma lo ha detto sul serio?"
"Eh."

La concorrente sopravvissuta ai cecchinaggi dei Guardiani del Gossip, deve ora affrontare le mutazioni di sei volti Very Important per portarsi a casa il ghiotto premio.
Enrico Papi si frega le mani con aria macchinosa e per la prima volta mi sorge il dubbio che Noemi avesse chiamato il nostro premier 'papi' per mero lapsus freudiano.
Appare una specie di Frankenstein.
Non farsi trascinare è impossibile.
"Mai daaaaaaiiii è facilissimoooo! Quella lì è la Arcuriii!"
"Macchè! E' la Belèn."
"Scommetti?"
Papi : "Forza Cinzia! Hai dieci secondi di tempo per dare la soluzione. Se sei in difficoltà puoi usare un aiuto. Te li ricordo : vedere un miglioramento della fotografia, ascoltare la voce del nostro volto noto oppure andrai ad ascoltare un mio indizio."
Cinzia : "A Enrigo io nun riesco a capì. Damme un mijoramento de'mmaggine."
P.: " Occhèi Cinzia. Mi raccomando, concentrazione che è facile. Vai col miglioramento d'immagine!"
C.:" Ma è la Arcuriiiii!!! Come ho fffatto a nun capiiiì!!"
P.: " Bene Cinzia, verifichiamo.[..].. BRAAAAVAAA!!! Ecco la nostra bellissima Manuelona non modificataaaaa!"

Il senso di trionfo per aver battuto Max al gioco indovinando m'abbandona in un lampo.
Guardo Max che per fortuna mi guarda a sua volta con aria triste e persa.
Aveva ragione, la birra l'ho finita. E in questo momento una singolare sete mi sta facendo invidiare i resti della sua. Spegnamo e ricominciamo a frantumarci il cervello discutendo d'attualità anche se una parte di me l'ho lasciata ferita e sola a pensare.
Questa settimana a 'Trasformat' è cominciata la sponsorizzazione dell'album di figurine di prossima pubblicazione dei personaggi modificati.
Le bustine contengono anche carte speciali dove sarà raffigurato Papi stesso in versioni modificate e animalesche.
".. più in basso di così c'è solo da scavare" canta Daniele Silvestri.
E allora prendiamo le vanghe.
(e magari, Max, porta pure un paio di birre.)

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