martedì 15 febbraio 2011

Gli skater di Piazza S. Lorenzo e le loro spettatrici assorte

Voi l'avete mai vista una skater in carne ed ossa? Io no.
Certo, ne ho osservato l'abilità in video promozionali e amatoriali reperibili online, ma si è trattato di casi rarissimi. A Vicenza, la mia terra d'origine, non ho mai visto una ragazza armata di tavola nei luoghi dove gli skater erano soliti radunarsi, prima dell'inspiegabile "fenomeno" di Piazza S. Lorenzo*.
Né "alle banche", né all'istituto Martini, né "al cavallo" vicino alla caserma dei pompieri, né a Carmignano (che in realtà è più vicino a Padova che a Vicenza), né in quello che doveva essere lo skate park promesso dall'ex amministrazione di centrodestra e che ora è il parcheggio sotterraneo dell'ennesimo orripilante blocco di cemento (supermercato Despar, quale ufficio, appartamenti vuoti) a pochi passi dal centro.
Con il mio ex ragazzo, che aveva una minima cognizione del fenomeno e una volta su cento riusciva a concludere un ollie, mi capitò persino di percorrere qualche decina di chilometri per assistere ad un paio contest, accompagnati dalle performance di skater italiani marchiati Fiat.
Anche in quelle occasioni non ricordo di essermi imbattuta in giovani donne volanti. A restarmi impressi furono gli skater cinquantenni, meravigliosi; un po' come i Dinosaur Jr. nel video di "Over it".


Oltreoceano c'è qualcuno che si è interrogato sulla natura quasi esclusivamente maschile dello skateboarding e sul confine talvolta labile tra male bonding e omoerotismo. Questo qualcuno è Keegan Walker, pro skateboarder e fotografo. Hot Dudes, la sua fanzine dedicata all'argomento è acquistabile dal sito Izrock.com.

* ragazzetti che provano i loro trick in una delle piazze del centro storico, per lo più accompagnate da amiche che li osservano dai gradini della chiesa.



3 commenti:

Ilaria ha detto...

Io ero una skater! Anche se ammetto che la rampa mi piaceva poco, andavo soprattutto su strada ma comunque me la cavavo bene, anche se non ho mai fatto dello skate il mio motivo di vita, insomma. Io però sono di Bologna. Non immaginavo che a Vicenza lo skate fosse così di moda attualmente; qui a Bologna c'è uno skatepark apposito e molto ben attrezzato, ma a parte lì non incontro mai per strada ragazzi in skate (ce n'erano tanti negli anni '90, invece). E' vero quel che dici sulle ragazze ma purtroppo non riguarda solo lo skate; anche nei parchi o negli oratori, le ragazze al massimo giocano (con contorno di urlettini) a pallavolo, gioco considerato femminile; ma se si tratta di basket, calcio o altro, la maggior parte delle ragazzine ci tengono a fare le spettatrici remissive; è proprio un ruolo legato alla conquista, secondo me. E mi ha sempre dato sui nervi, ovviamente!

Margherita Ferrari ha detto...

ciao ilaria. lo skate qui è stato di moda soprattutto qualche anno fa. adesso sono in pochi a dedicarvisi, anche se quando passo i weekend a vicenza sento spesso il rumore degli skate che si avvicendano sulle strade attorno a casa mia. condivido a pieno il tuo discorso sulle ragazze relegate al ruolo di spettatrici negli sport considerati "maschili". fortunatamente negli ultimi dieci anni hanno cominciato a diffondersi le squadre di calcio femminili e via dicendo. è già qualcosa.
tu conosci qualche ragazza skater che pratica attualmente quest'attività? se sì, potresti invitarla a scrivermi? mi piacerebbe dedicare una piccola rubrica di soft revolutiona a quest'argomento :)
ciao!

Ilaria ha detto...

Ciao, no, non ne conosco personalmente. Però qua per esempio trovi delle ragazze skaters, magari loro ti possono aiutare: http://www.facebook.com/group.php?gid=125815177460299&v=info#!/group.php?gid=125815177460299&v=info

 
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