lunedì 2 maggio 2011

Io contro natura? Tu controsenso - Omosessuali e omofobici nell'Italia dello scontento


«La vita sessuale degli altri mi ha fatto sempre vergognare
della mia: il male è dunque tutto dalla mia parte? »

Pier Paolo Pasolini (1922-1975),
uno dei maggiori intellettuali italiani
del secolo scorso,omosessuale.




Partendo dal principio. Che cosa significa “omofobia”? Mi fa sorridere una nota rinvenuta su Facebook che titola “Omofobia??? Mi dispiace ma nel mio dizionario questa parola non esiste”; in effetti, nei dizionari che ho a casa, questa parola non compare. Ciononostante, il suo significato mi è tutt’altro che oscuro.
Si parla di omofobia quando si vuole indicare l’atteggiamento di irrazionale avversione espresso ai danni di persone omosessuali o dell’omosessualità in generale. Il suffisso fobia, tipico delle patologie, non deve però trarre in inganno: il termine omofobia non viene usato con un’accezione clinica, quanto piuttosto in un senso più generico, un po’ come per “xenofobia”.
Sull’uso del termine, sui suoi omologhi (“pregiudizio sessuale”,“omoerotofobia” ed altri) si sono concentrati molti studiosi. Ciò che emerge dai diversi punti di vista è (in brevissimo) che l’omofobia coinvolge più spesso il sentimento di disapprovazione legato alla morale personale – con la possibilità di sfociare in aperto “disgusto”, nei casi peggiori – piuttosto che non quello della paura vera e propria. L’intolleranza nei confronti dell’omosessuale è legata spesso al timore di chi omosessuale non è, di sembrarlo ed è provato come essa sia sentita più frequentemente da uomini (spaventati all’idea di essere considerati “effeminati”) che da donne (il cui rischio, opposto, è quello di venir etichettate come “maschiacci”); come la “questione di genere” ci insegna, il sesso debole è quello femminile ed è per questo che i maschi possono sentirsi a disagio (per usare un eufemismo) nel sentirsi in tal modo etichettati (o etichettabili).
E in Italia? Esiste l’omofobia? Qual è l’atteggiamento degli italiani di fronte a persone LGBT? Vorrei potermi sentire più sicura nel dire che il nostro paese ben accoglie gli orientamenti sessuali non strettamente etero, ma purtroppo non è così. Certo, l’Italia soffre di omofobia meno di altri paesi (Romania, ad esempio: stando ad un report dell’Istituto Danese per i Diritti Umani, questo paese al 2008 era quello con la percentuale più alta di percezione di disagio rispetto all’avere un vicino di casa omosessuale) ma è comunque al di sotto dei livelli di accettazione medi dell’UE. L’influenza della Chiesa Cattolica, in tal senso non ci aiuta: il Vaticano mostra da sempre grandi difficoltà nell’affrontare il tema dell’unione di uomini e donne gay. Benedetto XVI nel suo libro “Luce del mondo” (2010) ricorda l’importanza del rispetto nei confronti di queste persone ma ribadisce, al tempo stesso, come l’omosessualità sia contro natura e mai giusta. A rincarare la dose (casomai servisse) ci pensa il cardinal Bertone, segretario di stato Vaticano, che in un intervento in Cile provò a spiegare la questione della pedofilia (tema che lo scorso anno risultò particolarmente infuocato a causa delle denunce che coinvolsero numerosi sacerdoti) escludendo che questa potesse essere legata al celibato cui i preti cattolici fanno voto, quanto più probabilmente connessa con l’omosessualità. O ancora, Monsignor Rigon, vicario della diocesi di Genova, che lo scorso febbraio ha dichiarato che l’omosessualità si può curare con la psicoterapia (se “presa” in tempo), poiché essa non è altro che una patologia indotta (non si nasce infatti omosessuali, a meno che non siano coinvolte delle “disfunzioni ormonali o fisiche” – questa la sua opinione). Tutto ciò ricorda molto Povia. Già.
Se rivolgiamo lo sguardo alla politica del nostro paese, non occorre andare troppo indietro nel tempo per accorgersi che anche in questo campo c’è qualche problema riguardo quest’argomento.
Aprile 2011. Con ordine.
4 aprile.
Roberto de Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR), nonché docente di Storia del cristianesimo e della Chiesa presso la privata Università Europea di Roma e fervente membro del Pdl, afferma a Radio Maria che la caduta di Roma imperiale fu dovuta al “contagio” dei pochi omosessuali cartaginesi; costoro sono definiti da De Mattei come “invertiti” la cui “abominevole presenza infettò un bel po’ di gente”. Cita Salviano di Marsiglia, ma poco importa. Lo cita non per confutarlo, ma per perorarne le tesi.
In altre occasioni lo stesso De Mattei si era scagliato contro il femminismo, ritenendolo responsabile dell’avvento dell’omosessualismo, dell’androginia e dell’ermafroditismo. Un climax ascendente, che trovava il suo apex nelle seguenti parole: “ L’Europa è un inesorabile ermafrodito”. De Mattei è, per intenderci, colui che ha definito lo tsunami giapponese dello scorso 11 marzo una “voce terribile ma paterna della bontà di dio”.
16 aprile.
Roma, convegno dei nuovi organismi di sostegno del Pdl (organizza Michela Vittoria Brambilla). Durante lo speech del nostro premier, un adulatore gli grida “sei bello”, offrendogli su di un piatto d’argento la possibilità di snocciolare l’ennesima testosteronica battuta: sostenendo che costui che ha urlato ha dato voce al suo 25% di omosessualità (quarto che tutti noi possediamo, ipse dixit) Berlusconi rassicura la platea sul fatto che il suo personale 25% è lesbico (un approfondito esame l’ha confermato). Scroscio di applausi.
Rewind. Novembre scorso (mentre altri ricordavano il 35simo della morte di Pasolini): al salone del ciclo e motociclo di Milano, Berlusconi dichiara che è “meglio essere appassionati di belle ragazze che gay”. L’effetto “applauso smodato” arriva con un po’ di ritardo, questa volta. A difendere poi il premier dalle critiche che gli sono piovute addosso dopo questa uscita ci pensa Vittorio Sgarbi, il quale dichiara a Libero che la frase del premier “non è offensiva” e che “nel mondo mussulmano, ebraico e cristiano, l’omosessualità non è una virtù”. Guzzanti (Paolo, uscito dal Pdl nel 2009) dice che la frase di Berlusconi è un messaggio preciso ai suoi elettori, parafrasandolo in “meglio puttaniere che frocio”.
20 aprile.
Il deputato del PD, Paola Concia, dichiaratamente omosessuale, viene aggredito fuori da Montecitorio mentre si reca alla macchina con la sua compagna. Le viene urlato contro “lesbica di merda, vi dovevano bruciare nei forni”. Molti esponenti politici hanno espresso solidarietà alla Concia e alla sua compagna e condannato l’accaduto. Berlusconi abest.
23 aprile.
Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia, protesta contro la pubblicità dell’Ikea che mostrando l’immagine di due uomini mano nella mano, lancia lo slogan “siamo aperti a tutte le famiglie”. Bufera. Secondo il sottosegretario, la parola famiglia in quel contesto sarebbe del tutto fuori luogo, o meglio incostituzionale. L’unione sancita dal matrimonio (tra uomo e donna, quindi) e garantita dalla Costituzione Italiana all’articolo 29, andrebbe difesa dall’operato di certe lobby che parrebbero (si salvi chi può!) volerla parificare a qualsiasi altra forma di convivenza.
Lo stesso Giovanardi avrebbe espresso vicinanza al deputato Concia per l’accaduto citato al punto precedente, sollecitando una riflessione sulla violenza “che riempie la cronaca di efferati delitti” e va a colpire “soprattutto le donne, sia nei rapporti etero che in quelli omosessuali”; a suo parere è quindi arrivato il momento di affrontare l’ “oscuro demone che fa vedere negli altri non persone da rispettare nella loro dignita' ed autonomia, ma oggetti da poter impunemente offendere”. Non si possono che condividere, certe parole; il rammarico è semmai relativo al fatto che un pensiero simile non sia sorretto da un’altrettanto lodevole comportamento e capacità di relazione. Sbaglio o era stato proprio Giovanardi a sostenere che nei paesi che concedono l’adozione anche alle coppie gay si è ingenerata una vera a propria ‘compravendita’ di bambini? Eccolo qua il suo rispetto della dignità e dell’autonomia.
E questo era il mese di aprile. Tra gli archivi del passato, troviamo altri interventi offensivi, tra cui quello del deputato Pdl Giancarlo Lehner che ironizzava sul sostegno dei cittadini gay agli operai della FIAT lo scorso gennaio (i gay sarebbero dalla parte degli operai, ma quale? Davanti, di dietro o di lato?) o quello del consigliere della provincia di Padova, il leghista Pietro Giovannoni, che definì gli omosessuali maschi come “culattoni” mentre in aula si discuteva della mozione contro l’ omofobia (l’uso del termine poc’anzi virgolettato è peraltro inflazionato tra i membri del Carroccio: prima del consigliere provinciale già Gentilini e Bossi lo avevano utilizzato in pubblico): quando gli è stato fatto notare che il termine che aveva usato non era ammissibile, la sua scusante è stata quella del “io parlo spesso a braccio, e negli interventi me piase dir qualche parola in veneto, ecco”. Già, peccato però che non eri alla sagra della bondola a parlare di pan e sopressa (massimo rispetto alla sagra in questione, comunque).


Volendo analizzare l’escalation di questo mese ormai giunto alla fine si può rilevare come, laddove non si possa parlare di omofobia in stretto senso discriminatorio-ingiurioso (aggressione ai danni della Concia), è il caso allora di parlare di becera mancanza di rispetto (Berlusconi), di mentalità retrograda, tendenzialmente omofoba su un piano però pregiudiziale (De Mattei) e incapacità di svolgere il proprio ruolo istituzionale sostituendolo piuttosto con ampia capacità di perdersi in questioni insussistenti, sintetizzabile in ipocrisia (Giovanardi).
Che dire? Il clericalismo di De Mattei ormai turba i sogni di molti (gli stessi molti – compresa la sottoscritta – che vorrebbero le sue dimissioni da vicepresidente del CNR domattina sulla scrivania di Maiani, l’attuale presidente) e le sue ultime perle sulla caduta di Roma fanno ridere - se non piangere. Forse quando al catechismo insegnavano che è importante amare il Prossimo lui era a casa con la febbre.
Berlusconi continua imperterrito a fomentare questo clima da “buttiamola in vacca” (perdonate il francesismo, ma volevo mantenere il livello di spontaneità cui costui ci sta abituando) e “scherziamoci sopra”, ben felice di sentire i suoi sostenitori sgomitare e spellarsi le mani nel mostrare il loro pieno apprezzamento verso cotale umorismo. Nei casi sopracitati, s’è visto come nemmeno gli omosessuali vengano risparmiati dalle sue continue frecciate. Si sa che quando tra perbenisti si parla di persone LGBT, non si pensa mai all’Amore, ma sempre al sesso; e quando ciò diventa argomento di conversazione, beh, Berlusconi sfodera il suo peggio (temo non la smetterà mai di ribadire che lui è uno che lo mette e non uno che lo prende).
Giovanardi mostra di avere molto tempo libero da dedicare ai dettagli inutili invece di dedicarsi alle mansioni per cui è stato nominato sottosegretario. La sua crociata per la difesa dell’articolo 29 della Costituzione (ovvero La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.”) ha mostrato qualche falla nel momento in cui s’è scagliato contro l’Ikea per quella pubblicità. A nulla è valso l’intervento del responsabile delle relazioni esterne per l’Italia della multinazionale svedese, Valerio Di Bussolo, che molto serenamente ha risposto alla critica di Giovanardi spiegando che quella indicata all’articolo 29 è una tipologia di famiglia (quella di due persone sposate), mentre loro intendevano rivolgersi alle molte altre realtà familiari che attualmente esistono (famiglie formate dai nonni, coppie di fatto, eccetera). Si tratta di uno spot, per l’amor di dio! Discutiamo piuttosto delle pubblicità televisive che mostrano genitori tremendamente ansiosi di avere figli solo per avere la scusa buona per potersi comprare l’ultima station wagon vomitata sul mercato!

L’episodio che ha visto coinvolta la Concia è indice del livello di barbarie in cui una fetta di Italia sta ricadendo. L’aspetto più agghiacciante dell’accaduto è che lei non stava facendo nulla di male, semplicemente stava andando a prendere la macchina per andare ad un concerto. La cosa più normale del mondo, poi arriva un troglodita ed inizia ad insultare lei e la compagna, colpevoli di essere lì mano nella mano (come i protagonisti dello spot Ikea contro cui s'è scagliato Giovanardi). L’aggressione da verbale stava diventando fisica, ha raccontato il deputato, ma fortunatamente poi ciò non si è verificato. C’è da dire che mentre si verificava quest’aggressione alcune persone si trovavano nei paraggi ed hanno assistito alla scena, tuttavia senza intervenire, anzi (peggio e ancora più incomprensibile) rimproverando alla Concia un certo atteggiamento. Speriamo solo che lei (già fattasi promotrice nel 2009 di un testo di legge sull’Omofobia – poi bocciato su pregiudiziale di incostituzionalità – che prevedeva l’aggiunta, tra le aggravanti dell’articolo 61 del codice penale, di quella per l’orientamento sessuale), che lei, insomma, non smetta di battersi per i diritti delle persone LGBT perché fatti del genere accadono spesso (solo, non vengono sistematicamente denunciati) e c’è il rischio - come altri hanno osservato a pochi giorni dall’accaduto - che la partecipazione (già scarsa) a tali iniziative di supporto vada riducendosi ulteriormente, se non morendo (nel caso più estremo).
Segnalo, a proposito di partecipazione, la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia il prossimo 17 MAGGIO, per chi fosse interessato.

E per una boccata d’aria, almeno alla fine, ritorno con Pasolini.
Di seguito, una sua intervista ad Ungaretti estratta da “Comizi d’amore” (1963-64), un documentario-film inchiesta in cui vengono investigate le opinioni degli italiani in merito all’amore e alla sessualità. Operai, studenti, contadini, persone comuni ma anche personaggi noti vengono da lui (che pure dirige) interpellati. E questo è il contributo di Ungaretti, il poeta. Le riflessioni in merito a ciò che viene detto le lascio a voi.

3 commenti:

scimmia gialla ha detto...

Arriva la sagra della bondola!!!
http://www.comune.torrebelvicino.vi.it/a_519_IT_13315_1.html

(e le esche per la vaccinazione orale delle volpi contro la rabbia)

Elisa ha detto...

Complimenti per il post! Raro non incappare in banalità e luoghi comuni quando si affrontano questi argomenti. Ho apprezzato molto il video "perla" con Ungaretti e questa sconfortante cronologia di un aprile che parla da sè.
Condividerò!

corsageacarreaux ha detto...

Grazie Elisa :) Mi fa piacere sapere che qualcuno condivide certi punti di vista. Il video piace molto anche a me, anche se a vederlo viene un po' di nostalgia per quel passato (per me remotissimo essendo nata negli Ottanta) in cui l'Italia poteva contare su pensatori di questo calibro. Peraltro, entrambi si esprimono benissimo in italiano, ed ascoltarli è un piacere unico.

E Bianca... sapevo che tra poco ci sarebbe stata la suddetta sagra. il paragone non viene dal caso! ;)

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Powered by Blogger