venerdì 4 marzo 2011

Lady Gaga: la genesi di un mostro

C'era una volta – e c'è ancora – Lady Gaga.
Stefani Germanotta ha iniziato la sua videografia in una guaina di lattice da far invidia a Catwoman. Si dimenava cantando po-po-po-pokerface e facendo felici tutti i discotecari del globo terracqueo. Si dipingeva i fulmini sulla faccia, e si beava del gossip che le dava del trans.
Dopo un po' di tempo, raggiunta una notorietà sufficiente, si è stancata di essere una scialba italoamericana imparruccata; ha iniziato – pericolo! - a cercare di dare un senso a quello che faceva. Un senso inteso come un progetto artistico di classe superiore, che doveva farla diventare una paladina dell'Arte e della Musica.
Il mio cuoricino impermeabile al pop è stato conquistato da un paio di scarpe a forma di armadillo ed un testo pseudo-tormentato; il giorno in cui Bad Romance è entrata nella mia vita, mi sono abbandonata alle gioie del gaghismo (?) senza rimorso.
Mi sono ritrovata a scoprire canzoni veramente degne di nota – Speechless, una su tutte – e a chiedermi se forse avevo sbagliato tutto, ed il mio iniziale odio per la signora Gaga non fosse stato che un vile errore di giudizio.
Poi è passata a vestirsi da suora in pelle rossa, e poi a dimenarsi con il didietro all'aria nel corridoio di una prigione.
Non che il mio intrinseco moralismo cattolico ne sia rimasto turbato, ma già su Alejandro avevo perso il filo di questo progetto di cui andava (ma sopratutto andavo) sproloquiando da mesi.
Dopo l'uscita in completino di bistecca che ha agitato gli animi di molti, ai Grammy di qualche settimana fa si è travestita da uovo*.
Io, che mi stavo sbrodolando allegramente sul nuovo singolo Born This Way, uscito pochi giorni prima, sono rimasta pietrificata quando ho letto che è stata all'interno dell'uovo 72 ore ed è stato “del tempo di prepararsi, pensare al significato della canzone ed essere pronta per l'esibizione. Volevo davvero nascere sul palco.”
L'intera Haus of Gaga sta diventando una boiata immensa, e immagino non solo ai miei occhi. Perdo le mezz'ore ad interrogarmi sulla sensazione di triste vuoto che mi lascia qualsiasi cosa che abbia a che fare con lei e la sua ghenga di artisti.
Ho smesso di pensare “zomg! Scandalosa” e l'ho sostituito con “ma per carità!”.



Uscito pochi giorni fa, il video di Born This Way presenta una specie di mito sulla rinascita di Lady Gaga dopo la sua “morte” con The Fame Monster. Il tutto viene chiamato “The Manifesto of Mother Monster”, e si compone di impressionanti immagini in cui Gaga partorisce non si sa bene cosa.
Fa i suoi soliti balletti, ancora una volta seminuda, fa le smorfie truccata da scheletro, si aggira con un mitra e quegli inquietanti impianti sottocutanei che a quanto pare sono veri.
Fa omaggio – o forse scimmiotta? - Michael Jackson e Madonna – non quella che sta nell'Alto dei Cieli, ma quella che fa pilates nella sua palestra privata (ma, in effetti eventuali diramazioni di questo tema della nascita potrebbero portarla in territori più che blasfemi).

Io le voglio ancora bene e credo che sia una Grande Artista, ma non riesco a capire fino a che punto si prenda sul serio, ma sopratutto fino a che punto ci stia prendendo per il culo tutti quanti.
Questa storia dei Monsters ha superato l'accettabile, trasformandosi in una specie di mito di nascita del mondo che neanche Tolkien.
Lei ha sorpassato il limite del buongusto – macché buongusto, della decenza! Macché decenza, del .. non so, dell'accettabile da una persona di mentalità molto aperta.
Morale: non ci si deve vergognare di voler bene a Lady Gaga, l'importante è non crederci troppo. O non crederci per niente.

* Peraltro, se si scrive in google “Lady Gaga Egg”, il primo suggerimento è “Lady Gaga Egg Hatching”. Spero che hatching sia nel senso di "schiudere" e non "covare", perché se ci fosse davvero una storia secondo cui Gaga cova le uova, non credo di volerla leggere.

1 commento:

sofia guiotto ha detto...

eh c'era un tempo in cui si ispirava a Tarantino pr fare i suoi video.. adesso sono terribili... perchè Gaga perchè?

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