giovedì 31 marzo 2011

Fare muro

Ora, non so se vi sia sfuggito un insignificante dettaglio: siamo in guerra con la Libia. Okay, forse dire “siamo” non è la parola giusta, visto che noi non sganciamo bombe, non spariamo, non attacchiamo soldati, mercenari, eccetera eccetera (insomma, siamo lì per fare una passeggiatina in Libia a quanto pare! Un po’ di sano turismo internazionale!) ma comunque al momento lì è in corso una guerra. Che sia guerra umanitaria, non umanitaria, per il petrolio, lampo, lunga, tattica, di sfiancamento non me ne frega niente: stiamo (stanno) bombardando qualcosa? Muore della gente? Bene, quella è guerra. Il resto sono parole al vento.
Ma quest’umile post non intende disquisire sulla guerra libica, ne hanno già parlato abbastanza. Parla dei profughi a Lampedusa. Ma non della situazione dei centri d’accoglienza o dell’arrivo continuo di stranieri o del problema dello spostamento di questa massa di gente. Parla di come la gente vede questa massa di gente.
“Madonna sti immigrati del cazzo che fastidiosi!! Si lamentano perchè non sono stati accolti bene e perchè non sono in buone condizioni??? ma ringraziate Dio che avete il culo al sicuro e un posto dove stare!”*
Che fastidiosi.
Che schifo.
Non possono stare a casa loro?
Vengono solo per spacciare.
Infatti vedi come sono cresciuti i crimini a Lampedusa!
Poi arrivano qua e rubano, stuprano, spacciano…
Che li ributtino in mare!**
Ma facciamo più schifo noi seduti dietro i nostri schermi a commentare inutili post su Facebook o loro, accatastati in centri di accoglienza che dire che sono affollati è eufemistico?
Anche se nei 6200 immigrati attualmente a Lampedusa ce ne fosse uno che veramente necessita d’asilo (e non credo che sia uno solo) non sarebbe forse nostro dovere concederglielo?
E come si fa a concederglielo, l’asilo politico, se è automaticamente visto dalla gente come “feccia”?
Come si fa a dirgli che l’Italia è la sua nuova patria?
Ma soprattutto, quando capiremo che fuori da questi maledetti confini italiani siamo noi gli ”immigrati del cazzo”? 

*   post realmente esistente su Facebook
** commenti sentiti dalla sottoscritta durante 15 disgraziati minuti da autobus

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