domenica 6 marzo 2011

La spesa con consapevolezza


Stiamo vivendo in un periodo in cui il mondo è scosso da numerose problematiche, a causa delle quali spesso sembra che l'uomo sia destinato a fare del male.
E se oggi siamo concentrati sulle rivolte in nord Africa e sul malgoverno italiano, un domani quali guerre e quali omicidi affolleranno i nostri giornali? Ci sarà mai la pace? È veramente possibile un altro mondo? E noi persone comuni come possiamo contribuire per migliorarlo?
La filosofia indiana afferma che ogni piccola buona azione di ogni uomo migliora un pochino il mondo; io ne sono convintissima, soprattutto quando al giorno d'oggi ogni buona azione è fare politica. Eh sì, fare politica è fare la raccolta differenziata, è eseguire con impegno il proprio lavoro e pensate un po': fare politica è anche fare la spesa.
I soldi dal supermercato giungono attraverso vari scambi alle società che producono e distribuiscono il prodotto acquistato. Queste società hanno un potere e una responsabilità verso i propri dipendenti e se fornite di sufficiente denaro possono anche influenzare un governo. In questo modo l'acquisto di un prodotto al posto di un altro assume un'importanza enorme; infatti alcune delle multinazionali più potenti tra cui la Coca-Cola, la Nestlè, la Nike, la Chiquita e altre, nei paesi dove hanno le fabbriche hanno una grande influenza. I lavoratori tra cui donne e bambini sono sfruttati in modo indegno come fossero oggetti e non hanno alcun diritto.
Ecco alcuni esempi:

-Chiquita:
dai dati di Equoeconomia del 1999 si sa che la Chiquita e altre società cercano di distruggere i sindacati indipendenti dei lavoratori licenziando gli attivisti sindacali e li schedano in apposite “liste nere” affinché non possano trovare lavoro in altre piantagioni. Tutto ciò è naturalmente contro il diritto dei lavoratori di riunirsi in sindacati. Inoltre il sindacato SITRAP ha denunciato l'esistenza di squadre armate nelle piantagioni che creano un clima intimidatorio.

-Coca-cola:
tra il 1994 e il 1996 Coca-Cola ha pagato varie multe per aver violato molte volte le leggi sul lavoro.
Negli Stati Uniti alcuni dipendenti afro-americani di Coca-Cola l'hanno denunciata per discriminazioni razziali.
In più promuovendo la vendita di bevande in lattina e plastica contribuisce alla produzione di migliaia di tonnellate di rifiuti e stimola il consumo di alluminio.

BOICOTTAGGIO significa esercitare il potere di noi consumatori ovvero la libertà di acquistare o meno un prodotto per produrre dei cambiamenti di una determinata azienda che non rispetta i princìpi etici in cui crediamo.
In questo modo nel nostro piccolo possiamo dare un contributo al miglioramento del mondo perchè se si è in tanti, cambiare è sempre possibile.
P.S: per ulteriori informazioni vi consiglio di leggere il libro “Guida al consumo critico”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e se mi posso permettere..

prima ancora di preoccuparvi di COSA mettere in borsa preoccupatevi del materiale di cui essa è costituita.
portarsi apresso le famose shoppers ecosostenilbili è uno sforzo che non pesa più di qualche grammo.

Cat ha detto...

Vorrei aggiungere (sempre se posso)....piuttosto del equosolidale a tutti i costi, avvantaggiamo prodotti km 0 (se esistono chiaramente, il caffè a km 0 non esiste). Vedo gente che preferisce lo zucchero di canna equo allo zucchero di barbabietola emiliano.... stessa cosa anche per il bio: ho visto signore radical chic comperare latte bio proveniente dalla Baviera piuttosto del latte della centrale cittadina. Non è questione di "autarchia" leghista, ma di inquinamento e traffico di commercio su gomma in nome di un mercato libero senza arte nè parte.

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