lunedì 18 luglio 2011

Montag oder Mittwoch #3 - Prova a pronunciare Mitfahrgelegenheit

rullino #3
Quando torno in Italia una delle prime cose che mi fa tornare la voglia di andar via è Trenitalia. Quando vado a trovare mio fratello, ad esempio, e quei miseri 120 chilometri che separano Verona e Venezia si protraggono per ore infinite tra fermate a Grisignano di Zocco e treni che, improvvisamente, a Padova muoiono.
I treni tedeschi ovviamente funzionano meglio, che ve lo sto a dire. Hanno però un problema molto grosso, ovvero il costo esoso. E quando dico esoso intendo veramente eccessivo. La mia amica Lorina studia a Magdeburg, a 160 chilometri da Berlino. Il treno ci mette circa due ore ma il biglietto costa 25.60 euro. Per dire, il biglietto Verona – Venezia ne costa 6.35. Capirete anche voi che per tornare a Berlino tutti i fine settimana dovrebbe fare un mutuo in banca. Ovviamente esistono carte sconto per studenti e offerte varie, ma i treni rimangono un mezzo di trasporto inadatto per molti.
I tedeschi però hanno sempre avuto una soluzione di scorta che si chiama “Mitfahrgelegenheit”. Dietro questa parola complicata da leggere si nasconde un misto tra l'autostop e il taxi, una soluzione geniale e economica usata praticamente da chiunque in Germania (studenti, lavoratori, gente di ogni tipo).
Una volta, nell'era in cui internet non esisteva, era un'agenzia che metteva in contatto guidatori e passeggeri. Il tutto ora si svolge tramite un sito internet (www.mitfahrgelegenheit.de) dove chi deve viaggiare da Berlino a Magdeburg, mettiamo, pubblica la sua offerta, indicando il numero di posti liberi e il prezzo (che è semplicemente un contributo per le spese di carburante: raramente fanno la cresta) oltre ad un numero di telefono sul quale essere contattati. Si fissa un punto di ritrovo e un orario di partenza e si parte. Di solito si paga all'arrivo.
Economico è economico. È anche sicuro? Io, da quando sono in Germania, l'ho usato tantissimo e la cosa peggiore che mi sia capitata è stato l'ascoltare musica orribile per tre ore o dover sostenere una strana conversazione con una specie di prete. A parte questo non sono mai stata molestata né lasciata a piedi.
La cosa meravigliosa, oltre al fatto di non dover spendere uno stipendio per fare una manciata di chilometri, è il fatto che il sistema funzioni in modo così armonioso. Il sito è molto chiaro ma anche la gente è molto educata. Spesso in macchina si chiacchiera e per me è stato un ottimo modo per conoscere meglio i tedeschi e un paese straniero.
Ovviamente il sistema funziona perché tutti si impegnano a mantenere gli accordi (l'orario, il prezzo, il luogo d'incontro).
È una cosa che esiste solo in Germania? No. In Francia, dove i treni sono ugualmente costosi, esiste da circa un anno www.covoiturage.fr, e il procedimento è lo stesso. Io ho provato ad usare anche questo e l'ho trovato molto meno user friendly ma comunque fattibile.
E in Italia? Mi sono spesso chiesta se in Italia una cosa del genere potrebbe funzionare. Probabilmente no e per tante ragioni. Il fatto che gli italiani per definizione non sono raccomandabili è poca cosa. Il fatto è che i treni, per quanto problematici, sono molto economici. Abbastanza economici da essere preferibili al viaggio in macchina con uno sconosciuto.
Ma secondo me c'è spazio per il Mitfahtgelegenheit anche in Italia. Il sito, in realtà, già esiste e lo trovate sotto passaggio.it o carpooling.it.
Per andare a Venezia preferisco il treno, ma penso che sarebbe perfetto cominciare ad usarlo per tutti quegli eventi sparsi per la penisola che senza treno è difficile raggiungere. Penso a Ferrara, che con Verona ha dei collegamenti infami, e al suo Ferrara sotto le Stelle e Internazionale a Ferrara. Ma anche a quei vari concerti in giro per la penisola che se non hai la macchina puoi scordarti. Insomma, se andate da qualche parte in macchina e avete un posto libero, d'ora in poi ricordatevi di questo sito e provate ad usarlo. Abbiamo solo da guadagnarci.

5 commenti:

Margherita Ferrari ha detto...

bel post e bella idea visti sia i prezzi della benzina che continuano a crescere sia gli aumenti sui regionali imposti da trenitalia. sarebbe interessante capire se il sistema del carpooling può reggere bene in italia così come regge bene in altri paesi. tempo fa avevo partecipato ad una conferenza durante la quale un urbanista aveva sostenuto che il carpooling fosse, ad esempio, fallimentare in veneto per motivi legati all'impianto urbanistico della regione e in particolar modo alla sua struttura diffusa (vedi distretti industriali anziché un unico centro produttivo, ecc ecc). staremo a vedere

verdeanita ha detto...

L'impianto urbanistico c'entra sicuramente. In Italia ci sono tante città di dimensioni più o meno simili molto vicine (basti pensare Verona, Padova, Vicenza) e provincie sterminate (penso tipo Napoli - Caserta - Benevento). Qui in invece è tutto più strutturato e le grandi città servono anche da snodo (spesso infatti ho preso un mfg per una città diversa da dove dovevo andare per poi prendere un regionale, molto più economico). I rincari dei regionali, a mio parere, sono ancora troppo contenunti. Insomma, dividendo le spese un carpooling costerebbe esattamente come un regionale, risultando peraltro molto meno flessibile. Comunque secondo me sarebbe interessante vedere i possibili sviluppi. Se ci fosse in italia sarebbe bellissimo, più culturalmente che economicamente. Ma forse anche un ulteriore problema verso la sfiducia nelle istituzioni... vabbè... c'è moltissimo da dire! :)

Cat ha detto...

dai, dei treni costosi bisogna dire che costano tanto perchè non esiste la categoria "regionalaccio" ma solo quelli di fascia un po' più alta, ma le compenso ci sono un sacco di offerte...perlomeno, quest'inverno ho fatto trento-monaco hbf andata e ritorno con neanche 70 euro, e la nostra amata trenitalia le offerte decenti che ha messo sono quelle per 150 anni dell'unità d'italia e durano fino a settembre, mah!
nel compenso so che qui nel principato vescovile c'era stata un'iniziativa per cui veniva distribuita agli interessati una specie di carta di identità dell'autostoppista e attraverso internet ci si contattava per i passaggi in macchina (ma non mi sono mai veramente informata, più di questo non so)

emiliaparanoica ha detto...

Arrrgh mi ha cancellato il commento. Niente...esprimevo tutto il mio apprezzamento per il post e bla bla bla. Comunque è davvero una bella iniziativa, soprattutto di questi tempi...

Anonimo ha detto...

Mi sembra che in Italia ci sia un'intersezione interessante tra salire in macchina con sconosciuti e l'essere femmina. Se penso alla mia famiglia, in cui comunque posso godere di una certa libertà, una cosa del genere non mi sarebbe permessa, anche NON in un paese straniero. Credo che un punto significativo di questo argomento complesso sia nel fatto che la famiglia, in qualche modo depositaria dell'immagine sociale della 'sua' femmina, non sia nella posizione di poter accettare tale 'rischio', anche tenendo conto del fatto che, se dovesse realmente succederle qualcosa, sarebbe stata lei ad 'andarsela a cercare'. Ho ragione in effetti di pensare che ci sia parecchia gente a vivere in questo burqa mentale. Tendo a non riuscire a dimenticare che viviamo in Italia, luogo in cui senz'altro la donna sola in movimento è vista a livello di senso comune con un certo spontaneo disprezzo, cosa che diventa volentieri un giustificativo di violenza.

 
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